La filosofia olistica esprime concetti che corrispondono esattamente alle più recenti acquisizioni di numerosi ricercatori e studiosi.
In particolare ci soffermeremo sulla fisica quantistica e soprattutto sul contributo dato dal fisico David Bohm. La fisica quantistica studia la sfera ultra piccola della realtà fisica. L’elettrone o il protone ad esempio, possono manifestarsi come una particella o come un’onda, questa è una caratteristica di tutte le particelle subatomiche; le più piccole unità identificabili di materia-energia (hanno entrambe le caratteristiche) sono dette quanti.
Nel 1935 il dottor Bohm espose il suo lavoro sui plasmi (gas contenenti alte densità di elettroni e ioni positivi).
Nel 1952 suppose l’esistenza di un livello subquantistico:
“Il potenziale quantistico, come la gravità, pervade tutto lo spazio ed è ugualmente potente ovunque, per cui un effetto non è la risultante di una o molte cause, ma infinite cause. Nessuna relazione tra causa-effetto è mai separata dall’universo nel suo insieme”.
Per la scienza classica lo stato di un sistema nel suo insieme è la risultante della somma delle sue parti.
Invece:
“il comportamento delle parti è organizzato dall’insieme, le particelle subquantistiche non sono cose indipendenti, ma parti di un insieme indivisibile”.
A livello subatomico si parla di “non località”. Bohm fa un esempio:
Immaginate un pesce in un acquario, non avete mai visto pesci o acquari, ma guardate attraverso due telecamere, una è posta nella parte anteriore dell’acquario e una è posta lateralmente. Sui monitor vi appaiono come due entità separate, si vedono anche le relazioni tra queste due entità, quando una si volta, l’altra compie un movimento diverso ma corrispondente, sembra che comunichino simultaneamente tra loro. A un livello più profondo della realtà, i pesci non sono due, ma uno solo, è lo stesso. E ciò che accade coi due fotoni emessi quando il positrone si disintegra.
Inoltre, non c’è ordine o disordine, ma esistono livelli diversi di ordine. Quando si mette una goccia di inchiostro in un barattolo pieno di glicerina, all’interno del quale si fa ruotare un cilindro, la goccia si disperde e sparisce. Quando il cilindro viene fatto ruotare in direzione opposta la goccia si ricompone. Questo è un esempio del modo in cui l’ordine può essere manifesto (esplicito), o nascosto (implicito).
Qui ci viene suggerita la limitatezza dei sensi che possono cogliere solo il manifesto, esiste invece un altro ordine, nascosto eppure reale.
La metafora dell’ologramma
L‘ologramma è una fotografia speciale a tre dimensioni ottenuta con un procedimento che comporta l’interferenza di due raggi di luce laser.
Se osserviamo l ‘ologramma di una mela attraverso la luce di una normale lampadina a incandescenza non vediamo nulla, se illuminiamo invece la pellicola olografica con una sorgente di luce laser la mela appare nella sua tridimensionalità. Se tagliamo un pezzetto della pellicola e io esponiamo di nuovo al raggio di luce laser vedremo ancora una mela, piccola ma intera. L’ologramma è quindi una forma di interferenza energetica in cui ogni parte contiene il suo intero. Se tagliassimo l‘ologramma della mela in cento pezzi, ognuno di essi mostrerebbe una mela intera in miniatura.
Il modello olografico costituisce un valido strumento per comprendere l’approccio olistico alla salute. Come nell’ologramma ogni parte contiene le informazioni dell’intero, cosi anche in ogni cellula del colpo umano sono contenute tutte le informazioni relative all’intero organismo e, in singole parti del corpo, sono contenute tulle le informazioni relative alla persona intera. L’universo stesso è un gigantesco ologramma fluttuante, così quando un elettrone si cela nell’ordine implicito, un fotone si svela al suo posto”.
Dire che l’universo è composto di parti è assurdo come dire che i vari getti di una fontana sono separati dall’acqua di cui sono fatti. Nonostante l’apparente distanza delle cose a livello esplicito, a causa della percezione dei sensi, tutto è in realtà un estensione indivisa di ogni altra cosa; non siamo semplicemente costituiti dalle stesse cose, siamo la stessa cosa, un’unica cosa indivisa. Le cose possono essere parte di un insieme indiviso e tuttavia possedere tutte le proprie qualità individuali,come i piccoli vortici e gorghi che si formano nel fiume hanno caratteristiche diverse ma sono sempre fiume.
La nostra tendenza a frammentare il mondo e a ignorare l’interconnessione dinamica di tutte le cose ci dà molti problemi. Crediamo di poter estrarre parti preziose della terra senza intaccare l’intero. Non c’è neppure una coscienza separata dalle cose, dalla materia. L’osservatore è l’osservato, è lo strumento di misura, il laboratorio, i risultati e la brezza che soffia fuori. La coscienza è presente nella diversa gradazione del celarsi e svelarsi in tutta la materia, non c’è divisione tra cose viventi e non, anche la roccia è viva.
Ogni porzione dell’universo cela l’intero, ogni cellula del nostro corpo cela l’intero cosmo. La materia non esiste indipendentemente dallo spazio vuoto (mare di energia cosmica), l’universo è un’increspatura di questo mare. L’ordine implicito è il fondamento che ha dato origine a tutto nel nostro universo e contiene ogni particella subatomica che è esistita ed esisterà. E facile comprendere l’idea di olismo in qualcosa di esterno a noi come una mela in un ologramma, ciò che è difficile è comprendere che siamo parte dell’ologramma.
In questo tipo di visione del mondo è impossibile parlare di osservazioni oggettive, che cioè escludono totalmente l’osservatore, al contrario il modo in cui l’osservatore interagisce con l’insieme determina quale aspetto si rivela e quale resta nascosto. Da questo risulta evidente l’importanza del terapeuta nella relazione con l’assistito che gli chiede aiuto, e quanto egli possa influire sull’attivazione di processi di guarigione attraverso le sue osservazioni, la sua energia, le sue credenze, il suo tocco. Questo ci riporta allo sciamano dei tempi antichi, ma con una consapevolezza nuova e un fondamento nella scienza.