Il counselling è una professione emergente orientata al benessere ed allo sviluppo dell’individuo. Non esiste un termine italiano che lo possa tradurre, per cui è inserito nella nostra cultura con la terminologia dei paesi in cui si è sviluppato: counselling, nella tradizione anglossassone e counseling secondo la tradizione statunitense. Counselling nell’etimologia riconduce al termine consulo nel suo valore di aver cura di, venire in aiuto attraverso un insieme di atteggiamenti che veicolano attenzione, rispetto, riconoscimento dell’unicità dell’altro.
Il counselling è una professione che si rivolge a persone sostanzialmente sane: si occupa cioè di quelle forme di disagio che non sono inquadrate nella psicopatologia clinica o nella psichiatria. L’oggetto del counselling è, infatti, la qualità della vita dell’individuo e l’intento del counsellor non è certamente quello di “curare” un individuo malato o che presenta dei disturbi, quanto quello di aiutarlo ad aiutarsi.
La relazione di counselling ha l’intento di aiutare la persona a comprendere e chiarire la propria visione del mondo e ad imparare a raggiungere i propri obbiettivi in modo significativo, attraverso scelte consapevoli e mediante la risoluzione di problemi di natura emozionale o interpersonale. Il cliente ha così l’opportunità di esplorare e scoprire modi di vivere più soddisfacenti utilizzando le proprie risorse interiori e personali che emergono durante gli incontri di counselling.
Il processo del counselling aiuta la persona ad identificare pensieri ed emozioni, offrendo una maggior consapevolezza delle sue risorse; spesso gli stati d’ansia sono causati da una non conoscenza di sé stessi e questa non chiarezza può portare all’inazione. Con gli incontri di counselling, la persona ritrova la capacità di intervenire in maniera attiva nella propria vita, con rinnovata fiducia in sè stessa.