Il caos interiore tace
Con la risposta di rilassamento si ha, a livello cerebrale una variazione delle onde che attraversano il cervello. Tale variazione quantitativa e qualitativa induce uno stato di coerenza significativo. (N. Montecucco, 2000 )
Dopo un esercizio di meditazione o di rilassamento le persone si sentono più lucide ed intuitive.
Al congresso “Emozioni, malattia e benessere” (Bologna, maggio 2006) il prof. H. Benson riferì a riguardo degli ultimi studi sulla meditazione, condotti dal suo staff e da altri ricercatori. Indagini sul cervello condotte su soggetti esperti in stato meditativo eseguite con RSM risonanza magnetica e PET indicano in piena meditazione una super coerenza cerebrale fra i due emisferi. Il fatto indicativo è che al progressivo diminuire delle onde cerebrali tale super coerenza aumenta.
Si passa quindi da uno stato di “caos iniziale” ad uno stato di ordine indotto supercoerente dalla meditazione. L’essere umano ha quindi la possibilità in condizioni adeguate di ristabilire l’ordine implicito. In soggetti che praticavano la meditazione da almeno 4 mesi avvenne un aumento di spessore della corteccia cerebrale con l’attivazione di nuovi circuiti neurali (H. Benson, 2006).
La meditazione e le tecniche di rilassamento quindi non solo svolgono l’azione di indurre coerenza cerebrale, ma anche modificano la struttura e le connessioni neuronali del cervello. Tale fatto come espresso dal prof. Bottaccioli sembra confermare l’ambiziosa teoria del discusso Edelman.
Il fenotipo, ossia l’espressione del genoma è funzione anche dell’interazione che il soggetto ha con l’ambiente. Quello che il soggetto vive, le esperienze, gli stati emotivi, i conflitti, etc. contribuiscono a determinare quello che il soggetto è anche nella relazione fra le parti. E’ innegabile che tali fatti hanno delle implicazioni straordinarie sia per la psicologia sia per la sociologia e per tutte le scienze biomediche.
Le asserzioni positive e le visualizzazioni sono particolarmente utili, quando sono utilizzate immediatamente dopo la seduta di rilassamento.
L’aumentata ricettività della mente consente di correggere certi schemi di pensiero negativo.
Si tratta di una ristrutturazione cognitiva nella quale ai pensieri è impressa una nuova direzione affinché interpretino gli eventi della vita in modo più positivo e più realistico.
La ristrutturazione cognitiva non biasima né rifiuta i sentimenti negativi o di disagio: ci sono molte cose nella nostra vita alle quali è naturale sentirsi ansiosi, depressi, arrabbiati, frustrati etc.[…] E’ necessario, però, essere consapevoli del fatto che i nostri pensieri influenzano le nostre sensazioni ed evitare quindi l’eccesso di ansia, depressione, rabbia, colpa, e così via, cosicché queste non siano le nostre uniche emozioni. Quando certe forti emozioni hanno il sopravvento sulle altre, la mente agisce come un filtro, per cui, a livello conscio, non abbiamo altri pensieri che quelli che rafforzano quel particolare stato d’animo; non filtra quasi null’altro (Webster, Stewart,Wels-Federman).
Considerando che la “negatività” è molto dannosa tali strategie “riprogrammano” i circuiti modificabili del cervello in modo, da poter attivare il benessere ricordato: i dubbi, le critiche e i pregiudizi sono, infatti, interpretati dalla mente come segnali di pericolo, attivando la risposta di lotta o fuga.
La risposta di rilassamento funziona perché interrompe la sequenza dei pensieri di routine.
I cambiamenti nello stile di vita, resi possibili da stati meditativi, producono abbastanza in fretta effetti apprezzabili nella maggior parte dei pazienti; ma le conseguenze più importanti della risposta di rilassamento si manifestano nel lungo periodo. L’associazione corpo-mente ha bisogno di tempo per riportare l’equilibrio neutralizzando la risposta di lotta o fuga (Benson, 1997).
Utilità della risposta di rilassamento.
La risposta di rilassamento è in grado di eliminare o quantomeno ridurre i disturbi legati allo stress. Considerando che il 60-90% dei disturbi che spingono gli americani a rivolgersi ad un medico derivano dallo stress e possono essere curati o alleviati dalla medicina che s’ispira alle connessioni tra mente-corpo, tali pratiche dovrebbero trovare larga applicazione.
La risposta di rilassamento, inoltre, non ha effetti collaterali negativi.
La risposta di rilassamento contrasta l’azione della noradrenalina: il corpo, così non reagisce più in maniera dirompente ad eventi poco stressanti, pur conservando la capacità di rispondere immediatamente a minacce più gravi (H. Benson, 1997). Non si conoscono ancora quali sono i meccanismi del cervello che rendono possibile l’attivazione della risposta di rilassamento, certo è, che ognuno di noi è in grado di sperimentarla.
Patologie che trovano beneficio dall’utilizzo della tecnica di rilassamento:
- Ipertensione: significativa diminuzione della pressione sanguigna: necessità di ricorrere a farmaci scarsa o nulla in un periodo di controllo di tre anni (Eileen M.Stuewart).
- Dolori cronici: diminuzione del dolore, maggiore attività, minore ansia e depressione, minore collera; nei due anni successivi al completamento del programma la frequenza del ricorso a terapie varie diminuisce del 36% rispetto al periodo precedente al trattamento (Margareth A.Caudil).
- Insonnia disturbi del sonno: guarigione completa nel 75% dei casi, significativi progressi nel restante 25%; riduzione del consumo di sonniferi inoltre del 50% dei casi (Greg D.Jacobs).
- Sterilità femminile senza cause fisiologiche: concepimento entro sei mesi dal completamento del programma nel 36% dei casi (Alice D. Domar).
- Disturbi psicosomatici vari che provocano frequente ricorso alle strutture ospedaliere: riduzione del 50% del numero delle visite (Caroline J.C.Hellman).
- Sindrome premestruale: riduzione del 57% dell’intensità dei sintomi direttamente proporzionale alla gravità (I.L. Goodale).
- Tumori e Aids, diminuzione dei sintomi; maggiore controllo di disturbi di nausea e vomito associati alla chemioterapia (Ann Webster).
- Aritmia cardiaca: diminuzione dei disturbi (Herbert Benson).
- Ansia e lievi depressioni: diminuzione dei fenomeni di ansia, depressione collera e ostilità (H.Benson).
- Dolori dovuti a terapia a base di raggi X: riduzione dell’ansietà e dolore; diminuzione di un terzo del consumo di ansiolitici e antidolorifici (Carol L.Mandle).
- Ansietà e aritmia postoperatoria in seguito ad interventi a cuore aperto: diminuzione dei fenomeni di aritmia e di ansia (Jane Lesserman).
- Emicrania e cefalea: diminuzione dell’intensità delle crisi (Herbert Benson).
- Depressione, ansia e ostilità dovuti a tensioni connesse al lavoro: diminuzione dei sintomi (Patricia Carrington).
- Effetti positivi dal punto di vista professionale: in soggetti che svolgono un’attività lavorativa, si registra una riduzione dei sintomi clinici, una diminuzione dei giorni di malattia, un rendimento superiore ed una più bassa pressione sanguigna (Ruanne K.Peters).
p.s. il seguente elenco contiene fra parentesi il nome di chi ha diretto il progetto di ricerca cui si riferisce con i dati riportati, studi svolti presso il Body/Mind Medical Institute.
Più benessere meno costi.
Considerando e tenendo conto delle connessioni corpo-mente si potrebbe ridurre considerevolmente le spese del sistema sanitario. L’introduzione in ambito sanitario e ospedaliero del benessere ricordato indotto dalle tecniche di rilassamento consentirebbe di riservare gli interventi medici a quei casi che lo richiedono davvero(H. Benson).
Secondo il dott. Benson, la medicina del futuro dovrebbe essere come uno sgabello a tre gambe: farmaci, chirurgia e autocura. Il Body/Mind Medical Institute basa il lavoro proprio su questo modello. Una riforma sanitaria inspirata alle terapie corpo/mente potrebbe far risparmiare agli Stati Uniti oltre 50 miliardi di dollari l’anno.
In Italia purtroppo le terapie corpo/mente sono ancora scarsamente utilizzate: il recente congresso tenuto a Bologna(2006) “ Emozioni, malattia e benessere”, al quale parteciparono il prof. G. Pagliaro il prof. H. Benson e il prof. F. Bottaccioli, dovrebbe contribuire ad una presa di coscienza da parte degli addetti ai lavori su tali temi. Sono convinto che la poca o nulla conoscenza di tali temi da parte del corpo medico e scientifico crei una barriera, che purtroppo, porta inevitabilmente a contrasti, incomprensioni, chiusura.
Fondamentale nei prossimi anni, a mio avviso, sarà indispensabile intraprendere un lavoro di dialogo e confronto basato su dati certi e inequivocabili. Mi auguro che nel prossimo futuro aumentino gli studi scientifici sugli effetti a breve e a lungo termine della meditazione e delle tecniche di rilassamento, studi oggi condotti da pochissimi ricercatori e con mezzi economici assai ridotti.
Tale quadro muta radicalmente il concetto dell’intervento terapeutico che passa da una visione, che del resto è quella corrente di assistenzialismo e interventismo, ad una più mirata all’autocura e alla prevenzione più consona al concetto corpo/mente.
Dopo uno studio ventennale sui pazienti di uno dei più grandi ospedali degli stati uniti, un gruppo di ricercatori ha dichiarato che l’incapacità dei medici specialisti di riconoscere e trattare i disturbi psicosociali (vale a dire forme di stress che producono sintomi non ancora catalogati dalla scienza occidentale) rischia di portare alla bancarotta l’intero sistema sanitario (H. Benson, 1997).
Questo studio ha permesso a Nicolas A.Cummings e Gary R.VandenBos di scoprire che il 60-90% delle visite ambulatoriali riguarda pazienti che presentano sintomi fisici derivanti da forme di stress emotivo.
“In generale, ai pazienti con disturbi e sintomi dovuti a difficoltà sociali, interpersonali o legati all’ambiente di lavoro, il sistema sanitario non dà né la comprensione né le cure di cui necessitano. La risposta tipica è anzi burocratica e fredda […]. Se il paziente, inconsciamente, traduce il suo disagio in un mal di schiena, verrà immediatamente “premiato” dal medico con raggi, esami clinici e visite di controllo.”
Nuovo metodo, nuova strategia
Le tecniche di rilassamento e altre tecniche di autocura potrebbero rivelarsi il trattamento ideale per molti disturbi riscontrati dalle visite mediche. In situazioni più acute o croniche, tali tecniche possono favorire il successo di farmaci, radioterapie e interventi chirurgici.
Il dottor David Sodel, in un articolo apparso nel 1993 su “Mental Medicine Update”, fa rilevare che il 25% delle visite ambulatoriali riguarda problemi che i pazienti potrebbero curare da sé. Se i pazienti fossero messi in grado di diagnosticare e curare i propri disturbi, come effettivamente ifanno nel 70-90% dei casi con i dolori e i disagi ordinari, le visite ambulatoriali diminuirebbero di un quarto.
Il dott. Sodel termina il proprio articolo affermando che, se le terapie corpo/mente fossero introdotte nella prassi medica e se i pazienti fossero incoraggiati ad impegnarsi attivamente nella cura e nel mantenimento della loro salute, il numero complessivo delle visite ambulatoriali diminuirebbe del 17% e quello delle visite per malattie di lieve entità del 35%, mentre le degenze post operatorie si accorcerebbero in media di 1,5 giorni. Inoltre, le visite ambulatoriali per problemi d’asma acuta si ridurrebbero del 49% e le visite pediatriche urgenti del 25%.
Per quanto riguarda l’ostetricia, un settore che comporta costi altissimi, il tagli cesareo e l’anestesia epidurale durante il travaglio e il parto potrebbero essere evitati rispettivamente nel 56% e nel 85% dei casi (H. Benson, 1997).
Le intime convinzioni quindi, possono avere una funzione assai rilevante in un vasto numero di situazioni patologiche: in senso positivo nel caso del benessere ricordato, in senso negativo in quello dell’effetto nocebo. Nella lista seguente, sono elencate alcune delle patologie sulle quali gli influssi di convinzioni e credenze sono stati scientificamente documentati (H, Benson, 1997).
- Angina pectoris
- Asma bronchiale
- Herpes simplex
- Ulcera duodenale
- Mal di schiena, mal di testa, dolori muscolari, articolari, postoperatori, al collo, alle braccia e alle gambe.
- Stanchezza
- Vertigini
- Impotenza
- Perdita di peso
- Tosse
- Costipazione
- Insufficienza cardiaca congestizia
- Nausea e vomito in gravidanza
- Artrite reumatoide
- Gonfiori postoperatori
- Ipertensione
- Diabete mellito
- Processi degenerativi del muscolo cardiaco
- Sonnolenza
- Nervosismo
- Insonnia
- Gravidanza isterica
- Sordità